DECATHLON RUNDAYS: AFFRONTARE I PROPRI LIMITI E CRESCERE CON ESSI

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Diciamoci la verità: Io sono tutto, ma proprio tutto, fuorchè una sportiva.
Mettetemi a lottare per un paio di scarpe in saldo, ed in quello, sarò la migliore.
Ma non ditemi di cominciare a correre per vincere una medaglia o qualsiasi altra cosa, perchè io non ne sono capace.
Per farvi capire che essere pigro avete al vostro cospetto, vi racconto alcune parti di me di cui non vado esattamente fiera.
Correva l'anno 2009, ed io ero al primo anno di liceo.
Sapete com'è, si inizia l'ora di educazione fisica e si decreta subito chi, per i prossimi anni sarà la schiappa della classe.
Immaginate una me con lunghi capelli castano scuro, qualche indistinta acconciatura pseudo emo ed una tuta.

Ora immaginate la stessa persona, che, per anni, si rifiuta di muovere mezzo passo in palestra.
Per me, l'ora di educazione fisica era l'ora di relax, quella dove copiare i compiti o dove raccontare alla prof di turno delle mie innumerevoli ed assurde prove di resistenza esterne alla scuola, e che quindi, per lo sforzo profuso in palestre sconosciute ed inesistenti, ero purtroppo impossibilitata al moto in quelle due palestre.
Questa parte della mia vita, la ricordo con un certo divertimento.

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RUNDAYS DECATHLON : RIUSCIRANNO I NOSTRI EROI NELL'IMPRESA?


E' stato bello essere la schiappa della classe, o meglio, dell'istituto. Quella che, ancora adesso, viene ricordata per le lunghe pause in giro per i corridoi e le corse alle macchinette.
Ecco perchè quando Decathlon mi ha invitato a sostenere il progetto dei RunDays, la loro corsa non competitiva all'interno dei vari store sparsi sul territorio italiano, ho cominciato a chiedermi se fosse una di quelle mail troll.
Sapete, ai tempi non andavo nemmeno a correre per comprare gli M&M's.
Dopo una serie di interrogativi e di domande alla Zaira bambina che alberga nel mio cuore, ho deciso di accettare.
Per mettermi alla prova.
Per dimostrare alla Zaira che non ha mai creduto di poter essere una runner, o qualcosa di vagamente simile, che può farcela.

Perchè nel peggiore dei casi, ne uscirò con un nuovo armamentario fatto di tute ginniche, scarpe dai colori fluo e nuove amicizie.
Nel migliore, trovo pure una nuova ossessione da aggiungere al mio vastissimo elenco di abitudini preferite.


With love, Zaira


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